Jack Zgraggen è nato nel 1954 a Silenen. È una grossa borgata
nel Canton Uri, bel paesaggio, prevalente attività agricola.
Frequenta le scuole a Silenen, trascorre la gioventù nei primi anni
Settanta nella città industriale di Winterthur quale apprendista di
commercio alla Sulzer. Entra a far parte di un gruppo musicale
rock, la musica rimarrà una costante della sua vita. Nel1975 scen-de
in Ticino, vive in comunità, viene a conoscenza delle sensazio-ni
psichedeliche e del pensiero antroposofico. È una scelta di vita,
rimane nella Svizzera Italiana, a ventun anni diventa contadino,
prima a Cimadera e poi a Carona, quindi a Giova e poi aLeggia,
in Mesolcina. Contadino di montagna, terreni impervi, una libertà
pagata con tante fatiche. Ed è in Ticino che nel 1978 inizia a
dipingere assecondando predisposizione e aspirazione. Di giorno
lavora quale contadino nella sua masseria, di notte si chiude in un
soliloquio pittorico con il suo mondo visionario interiore.Nascono
figure grottesche, paesaggi fantastici, visioni surreali all'interno di
atmosfere pittoriche molto dense, prima a pastello su carta poi
ad olio su tela.
Nel 1989 abbandona l'attività contadina per dedicarsi comple-tamente
alla pittura. La scelta è definitiva, anche perché basata
su un mondo pittorico molto originale, inequivocabile. Due anni
dopo Jack Zgraggen inizia con la scultura, sfruttando le sue ca-pacità
di provetto artigiano e sviluppando anche qui scelte
molto personali: sculture in legno di piccolo formato. Dai primi
anni Novanta si trasferisce in Mesolcina, una scelta di luoghie di
natura, ma anche di cultura e di libertà: dal 1990 al2003 vive e
lavora a Leggia, da allora a Sorte (Lostallo), un angolo di natura
sulla riva della Moesa. Una casetta, un pino,
una cappella af-frescata: qui ha il suo atelier, qui trascorre le sue notti sulle tele.
La prima esposizione pubblica è dell'84, da allora molte altre
seguono nella Svizzera Interna, in Mesolcina e Ticino.
Della sua opera si sono occupati, tra gli altri, Beatrice diPizo,
Walter Schönenberger, Dalmazio Ambrosioni.
D. A.